L’ecologia integrale di papa Francesco. Radici spirituali di una prospettiva di salvezza per l’umanità


Sono molti i libri usciti in questi anni su papa Francesco, alcuni dedicati ad illustrare gli elementi biografici e le proposte pastorali – la maggior parte – altri incentrati sulle sue posizioni dottrinali. Sembrerebbe perciò, a una prima impressione, superfluo un ulteriore contributo, perché è difficile immaginare che possa aggiungere qualcosa di nuovo. La lettura di questo libro smentisce questa convinzione diffusa. Accostandolo ci si avvede immediatamente non solo della serietà e del rigore con cui vengono affrontati alcuni aspetti della dottrina del pontefice, ma anche (e soprattutto) dell’originalità dell’approccio ai loro contenuti e, più in generale, al suo pensiero.

           

Assumendo come centro delle loro riflessioni le due encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti (senza escludere la Evangelii gaudium, il documento che illustra le linee pastorali del suo pontificato) Gianfranco Poma e Walter Minella, i due autori con competenze diverse e complementari, rispettivamente biblico-teologica e filosofica, non si accontentano di analizzare il pensiero attuale di papa Francesco, ma risalgono alle sue radici ricostruendo con uno scavo profondo le tappe fondamentali della sua evoluzione.

 

La scelta di una prospettiva diacronica, che abbina pensiero e azione mettendo in evidenza il profondo legame che li unisce – le categorie teologiche alle quali Bergoglio fa riferimento non sono mai astratte ma traggono origine dalla sua esperienza umana e pastorale – consente di fare spazio a una ermeneutica di ampio respiro, capace di dare conto con accuratezza dell’ambiente entro il quale la ricerca di papa Francesco si è sviluppata e del clima che ha ispirato i suoi scritti. Si tratta di una lettura esistenziale, dunque, che ci riporta alle vicissitudini tormentate della sua terra, l’Argentina, una terra inquieta attraversata dai populismi, dai nazionalismi e, non ultimo, da una dittatura feroce, che ha prodotto un numero altissimo (mai ancora del tutto calcolato) di vittime e della quale si è resa complice anche una parte della gerarchia ecclesiastica. 

 

Papa Francesco, che ha vissuto dal di dentro e con profonda sofferenza queste vicissitudini, non ha mai desistito tuttavia dall’aprirsi ai più vasti orizzonti del mondo con uno sguardo universalistico che spaziava dal continente latino-americano – determinante è stato il suo contributo alla Conferenza di Aparecida del 2007 – all’intero pianeta, soggetto negli ultimi decenni a trasformazioni radicali con ricadute ambivalenti. Poma e Minella danno conto di questa attenzione, dando anzitutto ampio spazio alle analisi puntuali che il pontefice ha messo a fuoco, con lucidità e con coraggio, dei mali della società attuale. Egli non ha mancato (e non manca) di denunciare una serie di gravi fenomeni che rappresentano un attentato alla dignità umana e provocano una sempre più consistente riduzione della qualità della vita: dalla distruzione ambientale alla crescita esponenziale delle diseguaglianze sociali (e non solo) fino all’avanzare di vecchie e nuove povertà. Come non ha mancato (e non manca) di evidenziare le radici socioeconomiche e culturali di tali processi. La sua critica chiama, a tale proposito, in causa  le spinte individualiste e corporative, gli effetti devastanti del dominio incontrollato della scienza e della tecnica, i nazionalismi e i razzismi, che danno origine all’incomunicabilità tra le culture e, da ultimo (ma non in ordine di importanza) il mercato liberista, con la ricerca avida del profitto e la creazione di veri e propri “scarti” – così li definisce papa Francesco – rappresentati dalle persone non produttive e ritenute per questo un peso insopportabile per la società. 

 

Poma e Minella riprendono con efficacia i dati fondamentali di questa analisi, declinandoli nelle loro articolate valenze – interessante è la critica all’ideologia illuminista del progresso illimitato e lineare e al principio di totalità ad essa strettamente connesso – per rendere trasparente la proposta alternativa di papa Francesco che ruota attorno all’idea originale di “ecologia integrale”, la quale costituisce il nucleo del suo pensiero. 

 

Su tale proposta si attesta soprattutto la riflessione dei due autori con l’offerta di pagine dense e chiare – è questa la parte più significativa dell’intero volume – che pongono l’accento sull’itinerario intellettuale del pontefice, risalendo alle sue sorgenti e sottolineando anzitutto l’impegno a dare continuità ai documenti e allo spirito del Vaticano II, le cui novità non sono ancora state del tutto recepite e assimilate, nonché facendo emergere le influenze sulla sua teologia del pensiero europeo e di quello autoctono dell’ambiente in cui è vissuto. 

 

L’“ecologia integrale” che parte dal presupposto che tutto è connesso – natura e umanità nella sua universalità sia in senso sincronico che diacronico, con l’inclusione dunque delle generazioni che verranno alle quali è doveroso consegnare un mondo abitabile – è da Poma e Minella presentata come un cambiamento di paradigma che non ha soltanto ricadute a livello ecologico, ma si estende anche sul terreno socio-economico antropologico culturale e teologico. Ed è proprio quest’ultimo terreno – quello teologico – che viene dai due autori privilegiato, proponendo un abbozzo di sintesi creativa e fedele del pensiero di papa Bergoglio, da cui emergono, ordinate in un quadro organico, le coordinate fondamentali della sua teologia. 

 

La “teologia del popolo”, che è una versione particolare della “teologia della liberazione” meno ideologica di quest’ultima e più attenta al contesto socioculturale in cui si radica, sollecita una partecipazione dal basso ispirata alla radicalità evangelica. Da qui discende, da un lato, l’impegno ecclesiale volto a dare una risposta efficace alla crisi che le comunità cristiane stanno vivendo; e, dall’altro, il contributo che i credenti sono chiamati a dare all’agire politico sociale e culturale, reagendo al materialismo e al consumismo dilaganti. Poma e Minella non nascondono le difficoltà che si presentano oggi alla realizzazione di tale progetto, e che nascono dalle polarità antinomiche presenti nella società, in particolare il rapporto tra l’esigenza di apertura all’universalità – si richiede per questo l’acquisizione di una coscienza cosmopolita – e il doveroso rispetto dell’identità delle culture locali. La figura del poliedro che papa Francesco introduce, e che viene dai due autori approfondita, consente di dare vita a nuove sintesi che, lungi dall’esaurire la realtà nella sua complessità, rinvia costantemente “oltre”. Non è questa, del resto, la specificità della proposta cristiana, che ha nel “già” e nel “non ancora” del Regno il suo ultimo ancoraggio?

 

Il libro di Gianfranco Poma e di Walter Minella rappresenta dunque un’opera fondamentale per conoscere da vicino la figura, la dottrina e l’azione pastorale di un papa che ha impresso (e continua ad imprimere) una importante svolta alla vita della chiesa. Al di là del rigore già segnalato dei contenuti, il saggio si distingue infatti anche per la freschezza del linguaggio, che fa eco a quello creativo e immaginifico di papa Francesco, rendendo trasparente anche da questo punto di vista l’originalità del pensiero di questo papa, che viene – come lui stesso fin dall’inizio ha detto – dall’altra parte del mondo. Il che non può che determinare in chi lo accosta un piacevole, avvincente coinvolgimento.  

Giannino Piana


 

[Walter Minella, Gianfranco Poma, L’ecologia integrale di papa Francesco. Radici spirituali di una prospettiva di salvezza per l’umanità, Morcelliana, Brescia 2024, pp. 234, euro 25]


Viene riportata qui la prefazione di Giannino Piana (1939-2023), uno tra i più importanti teologi morali italiani, già docente nelle università di Urbino e Torino e presidente dell’Associazione Teologica Italiana per lo studio della Morale. Si veda in questo stesso sito un commosso ricordo di Giannino Piana.

 

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