La consistenza complessiva delle collezioni gestite dalla Biblioteca Civica Bonetta è di circa 200.000 volumi.
Sono inoltre a disposizione del pubblico periodici e quotidiani, oltre a una serie di oltre 2.000 audiolibri registrati su CD in formato mp3 forniti dallADOV (Associazione Donatori di Voce - Pavia) e una ventina di libri a grandi caratteri donati dalla Biblioteca Italiana per Ipovedenti "B.I.I. Onlus".
Presso la biblioteca è disponibile una sezione di libri per ragazzi (circa 7.000 volumi), ma a partire dal 1994 il ruolo di Sezione Ragazzi della Bonetta è svolto principalmente dalla Biblioteca Ragazzi Paternicò Prini.
I fondi storici conservati presso la biblioteca sono costituiti da manoscritti, incunaboli, cinquecentine, edizioni del XVII e XVIII sec., oltre a pregiate collezioni ottocentesche e novecentesche.
Per accedere alla consultazione dei fondi storici e speciali, è necessario inoltrare richiesta scrivendo a consultazionibonetta@comune.pv.it.
Fondi librari speciali
Incunaboli
La collezione comprende 67 incunaboli alcuni dei quali di estrema rarità come Il monte Santo di Dio di Antonio Bettini stampato a Firenze nel 1477, la Cosmographia di Tolomeo, stampata a Bologna nel 1477 e rilegata con una lussuosa legatura settecentesca recante lo stemma della famiglia Morosini. Essi provengono dalla Biblioteca Giovanni Alessandro Brambilla, e dai legati Carlo Bonetta e Luigi Malaspina. Ledizione più antica del fondo è del 1470, mentre tra gli esemplari impressi a Pavia il primo è del 1489.
Cinquecentine
I libri impressi nel XVI secolo superano il migliaio. Sono provenienti da fondi, lasciti, acquisti e depositi diversi.
Manoscritti
Il fondo manoscritti è costituito complessivamente da 369 unità, di 173 nella sezione bibliografica e 196 in quella archivistica. Nelle unità bibliografiche, pervenute grazie a donazioni e acquisti non tutti documentabili, troviamo i manoscritti di Carlo Bonetta che integrano quanto conservato nelle sue carte. Vi sono poi documenti di lavoro di diversi studiosi ed eruditi pavesi, tra i quali per importanza e consistenza si segnalano i manoscritti di Pietro Terenzio (Pavia, 1811-1881): 20 unità riguardanti storia dellarte, monumenti sacri, scavi archeologici e dialetto pavese; di Rodolfo Maiocchi (Pavia, 1862- 1924) vi sono dieci manoscritti dopere edite e inedite e sei che raccolgono documenti antichi, tra cui le costituzioni sinodali pavesi del secolo XIX . Altre piccole unità riguardano Gaetano Capsoni (Pavia 1830 1889), presidente della Congregazione di Carità; Carlo Marozzi (Pavia, 1833 Robecco Pavese, Pavia, 1912) e lavvocato Giacomo Franchi (Pavia, 1863-1939).
Biblioteca medica di Giovanni Alessandro Brambilla
La biblioteca è pervenuta alla Bonetta nel 1923 allOspedale San Matteo di Pavia; il medico-chirurgo Giovanni Alessandro Brambilla (San Zenone Po, Pavia, 1728 - Padova, 1800), dal 1779 sovraintendente unico del servizio sanitario militare austriaco e protochirurgo dellimperatore Giuseppe II, laveva creata con diverse donazioni a partire dal 1770.
Il fondo, di rilevante interesse medico e storico, è composto da 2.000 volumi soprattutto di chirurgia, anatomia, farmacopea, medicina generale e filosofia, oltre alle collezioni di varie riviste mediche ottocentesche. La biblioteca era funzionale alla preparazione professionale dei giovani studenti di chirurgia dellOspedale.
Biblioteca e manoscritti dialettali Camillo Beccalli
Si tratta di un dono fatto nel 1984 da Francesco Beccalli, figlio di Camillo (Casteggio, Pavia, 1856 Pavia 1934). Questi fu insegnante di lettere classiche al liceo Ugo Foscolo di Pavia e studioso del dialetto pavese. La biblioteca comprende testi di cultura greca e latina, di grammatica e linguistica, di storia locale pavese, e di divulgazione scientifica. I manoscritti, studiati da Felice Milani sono composti per gran parte da una serie di quaderni e schede lessicali (6.000) di vario formato riguardante la fonetica del dialetto pavese, che testimoniano i vari stadi del lavoro per progetto Dizionario Pavese.
Biblioteca Guido Sala
Depositata nel 1939 da Lucia ed Erminia, figlie di Guido Sala (Belgirate, Novara, 1877 Pavia 1939) neurologo e bibliofilo, la biblioteca è stata donata nel 1990 con legato testamentario. Il fondo consta di circa 6.000 volumi, catalogati in uno schedario separato da quello generale, e testimonia dei variegati interessi del Sala, che vanno dalla medicina alla divulgazione scientifica, alla letteratura, alla storia, (con particolare riferimento al periodo risorgimentale). Alcune edizioni sono state annotate a matita dal proprietario che ne segnala il pregio o la rarità, con data e luogo dacquisto. La scritta rarissimo compare sul piatto di copertina della raccolta quasi completa (mancano solo il primo e lultimo numero) del giornale mazziniano pensiero e azione, stampato a Londra (1858 1860).
Analoghe note manoscritte il medico aveva apposto su esemplari di prime edizioni di opere di Giuseppe Parini, Carlo Gozzi, Vincenzo Monti. Nel fondo sono conservate 96 edizioni del secolo XVI, tra cui numerose opere pavesi; tra i libri di pregio troviamo pure una piccola collezione di opere stampate da Giambattista Bodoni.
Dinteresse storico è anche la raccolta di circa cinquanta opere stampate tra il 1830 e il 1853 dalla Tipografia elvetica di Capolago. Nel fondo Sala si trovano pure un nucleo di libri appartenuti a Giovanni Canna, docente di letteratura greca dellUniversità di Pavia.
Biblioteca Renato Sòriga
Renato Sòriga (Carrara, 1881 Pavia, 1939) fu storico del Risorgimento e conservatore dei Civici Musei di Pavia dal 1910 alla morte. Le sue carte furono donate dalla sorella assieme alla biblioteca con 6000 volumi di Storia del Risorgimento con particolare attenzione alle società segrete e alla massoneria. La raccolta di libri e opuscoli di Massoneria di Sòriga, con oltre trecento libri è una delle più complete e importanti dItalia. Oltre la consistenza numerica dei libri, a rendere degna di nota questa raccolta è la qualità e la varietà dei volumi, che offrono un quadro completo della Libera Muratoria Mondiale.
Biblioteca Circolante Fascista
Acquisita nel 1950 dallIntendenza di Finanza di Pavia, è costituita da circa 2.500 volumi, per la maggior parte di narrativa, appartenuti alla biblioteca circolante della sezione pavese del disciolto Istituto nazionale di Cultura Fascista. Liniziativa che ebbe maggior continuità e rilievo tra le attività della sezione pavese fu la biblioteca, aperta nel 1928 e attività sino allaprile 1945; essa fu, di fatto, in questo periodo lunica biblioteca di pubblica lettura e circolante presente in città, perché dopo lavvento del fascismo al potere le biblioteche popolari istituite alla fine dellottocento e in età giolittiana per liniziativa di circoli operai e socialisti non avevano più potuto svolgere la loro attività. I volumi della biblioteca erano divisi nelle sezioni: narrativa per adulti, per giovinetti, per bambini; classici; politici; storici; scientifici; cultura fascista; biblioteca dei santi.
Biblioteca Gian Paolo Ferrari
Il fondo librario, donato nel 1981, è costituito da 1.300 volumi e opuscoli dinteresse locale. . Nella raccolta distinguiamo un nucleo più antico di libri appartenuti a Carlo Belli, avvocato e sindaco di Pavia nel triennio 1893 1895 di carattere essenzialmente storico. Fra le edizioni del fondo Gian Paolo Ferrari (Pavia 1915-1986), avvocato e pubblicista, vi sono gli scritti (sermoni, prediche, riflessioni teologiche) di prelati pavesi del primo trentennio del Novecento, da Monsignor Agostino Riboldi (1857 1933), vescovo di Pavia, teologo e filosofo.
Nutrita la presenza di opuscoli riguardanti statuti, regole e attività di pie istituzioni, associazioni laicali devozionali e leghe cattoliche del primo ventennio del nostro secolo. Tra le raccolte di periodici importante è quella dellAlmanacco sacro pavese (1854-1915).
Biblioteca di Giuseppe Ravegnani
Acquistato dal Comune di Pavia nel 1989 dagli eredi, il fondo è costituito dallintera biblioteca di Giuseppe Ravegnani (1895-1964), critico letterario, giornalista e scrittore: 11.000 volumi tra libri, fascicoli di riviste e opuscoli, oltre al carteggio. Il fondo librario, collocato per motivi di spazio in una sede esterna alla Bonetta, è unimportante raccolta letteraria novecentesca, impreziosita da molte rare prime edizioni di scrittori e poeti italiani e da dediche autografe.