L'Archivio storico racconta - Lo schedario nobiliare di Carlo Marozzi


Negli ultimi decenni dell’Ottocento erano rifioriti in Italia gli studi d’araldica, la scienza che analizza e interpreta gli stemmi, ne studia le fonti, l’origine e la storia e ne stabilisce le regole; definisce le varie tipologie di scudo, le partizioni che ne suddividono il campo, le figure che lo caricano, gli smalti e gli ornamenti esteriori.

Attraverso l’interpretazione simbolica delle figure e dei colori che lo compongono, lo stemma fornisce all’araldista gli strumenti per ricostruire la storia del suo possessore: i suoi domini, le sue conquiste, le sue alleanze matrimoniali, le dignità acquisite. È considerata scienza ausiliaria della storia per il supporto che fornisce alla storia generale e a quella locale, all’archeologia, alla storia dell’arte e a scienze affini come la sigillografia, la numismatica, la genealogia ma anche alla codicologia, alla bibliografia, alla storia delle biblioteche, poiché l’identificazione di uno stemma può stabilire la datazione o la provenienza geografica di un reperto o di un codice, la proprietà di un immobile, la committenza di un’opera d’arte (http://www.treccani.it/enciclopedia/araldica/).

Carlo Marozzi (1833-1912), nobiluomo pavese e membro della Commissione Araldica Lombarda, aveva dedicato la propria vita allo studio della nobiltà, annotando su oltre 50.000 schede e 370 alberi genealogici i risultati dei suoi studi. Completano lo schedario e gli alberi genealogici 254 tavole a colori che illustrano ben 1551 stemmi di 1348 famiglie nobili italiane.

All’Archivio storico civico (allora Museo Civico) Carlo Marozzi, come molti altri eruditi pavesi, donò lo schedario, gli alberi genealogici e le carte di famiglia.

Per chi volesse approfondire la conoscenza sul fondo Marozzi rimandiamo al seguente link http://biblioteche.comune.pv.it/site/home/archivio-storico/patrimonio.html. In seguito alcuni estratti dal fondo Marozzi:


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