Giovedì 20 dicembre prossimo avrà luogo, presso i Musei Civici di Pavia, linaugurazione della nuova sezione espositiva dedicata alle raccolte artistiche del marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro (1754-1835). LArchivio storico civico conserva lArchivio della famiglia Malaspina di Sannazzaro de Burgondi. Inoltre non tutti sanno che lattuale sede della Biblioteca civica e dellArchivio storico civico, in piazza Petrarca 2, è in realtà ledificio nato proprio per volontà di Luigi Malaspina, con la finalità di ospitare le sue numerose collezioni darte: lo Stabilimento di Belle Arti Malaspina, divenuto in seguito Museo Civico. E allo stesso Museo Civico nel 1937 Pietro Belloni, ultimo amministratore degli eredi Malaspina, dona lArchivio della famiglia composto da 111 cartelle darchivio.
LArchivio consta di due parti distinte: la prima raccoglie la documentazione relativa alla storia della famiglia dalle origini sino alla fine del XIX secolo. Ogni cartella reca lo stemma dei Malaspina dello Spino Fiorito ed è suddivisa in cartelle anchesse recanti lemblema nobiliare. Si tratta di 4 secoli di storia importanti per la Lomellina e lo Stato di Milano. Segnaliamo le pergamene relative ai privilegi e investiture con i quali gli Sforza concessero a Giacomo Malaspina e ai suoi successori i privilegi sui feudi di Scaldasole prima e di Sannazzaro in seguito.
La seconda parte invece è divisa in tre nuclei principali:
Presso lArchivio storico sono consultabili altre fonti su Luigi Malaspina: il Legato Malaspina, il Legato Brambilla, il Legato Marozzi. Infine, due manoscritti conservati dalla Biblioteca civica Bonetta possono essere utili per lapprofondimento della figura del marchese Malaspina: Memorie Istoriche genealogiche riguardate il marchese Malaspina di Pavia, 1181, MS. III 27 e Elenco dei nobili della città di Pavia nel 1796, MS III 10.
Per chi volesse approfondire la conoscenza sullArchivio Malaspina rimandiamo al seguente link http://biblioteche.comune.pv.it/site/home/archivio-storico/patrimonio.html
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I documenti presentati attraverso la rubrica L'Archivio storico racconta, così come tutti i fondi del nostro patrimonio, sono liberamente consultabili presso la sede di Piazza Petrarca 2 nei giorni e orari di apertura al pubblico.