Raffaele Galiero, Il tram per i morti e altri racconti, Vintura Edizioni, Cosenza 2024.
Un felice esordio nella narrativa, questo di Raffaele Galiero. Nato a Napoli nel 1949, grande appassionato della tradizione napoletana (e abile costruttore di presepi), dopo quarantanni di lavoro nel campo dellinformatica si è laureato in Linguaggi dello Spettacolo, del Cinema e dei Media dedicandosi alla scrittura teatrale e a quella poetica in dialetto napoletano e risultando vincitore in numerosi concorsi letterari. Suoi racconti erano usciti negli ultimi anni sul «Quotidiano del Sud» e altrove, ma questa è la prima raccolta organica pubblicata in volume. Dieci racconti, oltre a quello - magistrale - che dà titolo al libro, vengono a comporre un delicato e malinconico intreccio di situazioni dove si muovono personaggi carichi di umanità, unumanità per lo più sofferente e oppressa, radicata nella dura realtà del degrado urbano napoletano, ma a cui quasi sempre viene in soccorso una capacità di sorriso o unapertura di speranza. Così - nel racconto La Pupata - Rosa, che il mestiere lo faceva da cinque anni, cioè da quando se nera andata via da casa, lasciandosi alle spalle una situazione di aridità affettiva («Meglio si me murivi ncuorpo» le diceva sua madre) per precipitare in un incubo quotidiano di sfruttamento e violenza (aveva sedici anni, ma si sentiva vecchia e desiderava la morte. [ ] ci pensava sempre più spesso, mentre Geppino la picchiava), trova il suo paradossale riscatto in un delirio di identificazione con una bambola a grandezza naturale [ ] di quelle che le donne dei bassi chiamavano pupata. Unironia gentile, che sa stemperare anche situazioni dolorose, è la cifra di questi racconti napoletani di Raffaele Galiero: il lettore difficilmente dimenticherà la Madonna del Pallone (Aettarrubba), il ragionier Bottino (La ricevuta di ritorno), il primo amore di un adolescente cupo e malinconico (La signora dal cappello blu), la pizza di scarola (È tradizione), la bambina dai capelli biondi (Lamore al tempo dei grembiulini neri) e quella zia Mariuccia del racconto Il tram per i morti che con i morti ci parlava da quando era piccola.
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Alberto Moreni, laureato in filosofia a Pavia, è stato insegnante e preside in varie scuole della Lombardia e ha lavorato a Firenze presso la Biblioteca di Documentazione Pedagogica, lIstituto Regionale di Ricerca Educativa e lUfficio Scolastico Regionale per la Toscana.