Memoria d'inchiostro - I messaggi segreti dei documenti antichi


In questa secondo appuntamento, il prof. Barbieri, analizzando nel dettaglio il diploma di Berengario I, ci svela alcuni “trucchi” per capire quali sono le particolarità dei documenti antichi e quali erano i messaggi che l’autore voleva che arrivassero a destinazione. Ma quali sono le abilità del nostro Professore? Quali sono gli strumenti, gli attrezzi dello studioso di carte antiche? Cosa deve contenere la vostra cassetta degli attrezzi? Cominciamo dalla diplomatica, nata nella seconda metà del XVII secolo, la utilizzeremo per stabilire se un documento è autentico, cioè se è quel che dichiara di essere e non voglia solamente sembrarlo. Infatti, i documenti che conserviamo negli archivi non nascono con finalità storiche ma con precisi scopi giuridici; ecco perché, accanto allo studio della diplomatica, è necessario conoscere il diritto vigente all’epoca di stesura dei vari atti. Occorre poi avere conoscenze di paleografia, la disciplina che ci permette di leggere le scritture antiche e ricostruire il contesto storico: sì un po’ di storia bisogna studiarla. Infine, ma direi indispensabili, vi occorrono un archivio che abbia conservato questi documenti e che li renda accessibili a tutti e un archivista, che vi aiuti a districarvi tra diplomatica, paleografia, diritto, storia. Voi però siete fortunati, perché, se siete arrivati a leggere sino a qui, vuol dire che partite avvantaggiati: avete a disposizione sia l’Archivio, sia l’archivista. Buona visione.

 


 


Ezio Barbieri, professore associato presso il Dipartimento di Studi Umanistici – Sez. di Scienze storiche e geografiche” Carlo M. Cipolla” dell’Università degli Studi di Pavia. Ha insegnato inoltre presso le Università di Palermo e Verona. Nel 2005 è stato professeur invité all’Ecole des Chartes della Sorbona a Parigi. Temi di ricerca e pubblicazioni del prof. Barbieri sono consultabili al sito http://studiumanistici.unipv.it/?pagina=docenti&id=55


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