Marco Malvaldi e Roberto Vacca - La pillola del giorno prima: vaccini, epidemie, catastrofi, paure e verità


Gli autori di questo breve saggio sono due scrittori piuttosto noti, decisamente atipici nel panorama della letteratura italiana di oggi, e apparentemente molto diversi tra loro. In realtà hanno importanti elementi che li accomunano.

Malvaldi è conosciuto soprattutto per la sua serie di gialli ambientati in Toscana: i delitti del Bar Lume, pubblicati da Sellerio. Qui ci si imbatte in un barista che si diverte a fare l’investigatore dilettante e in un gruppetto di anziani che passano il tempo a giocare a briscola, a fare battute e a giocarsi degli scherzi, nella miglior tradizione di “Amici Miei”. Ed è proprio l’ambientazione e lo spirito da “maledetti toscani” che pervade le vicende a rendere i suoi gialli così originali e interessanti. Ma l’autore nella sua vita professionale è un chimico, che ama i romanzi storici e la divulgazione scientifica.

Vacca è un ingegnere ed è stato matematico, statistico, futurologo e divulgatore della scienza attraverso moltissime pubblicazioni nel corso di una lunga carriera. Ricordo soprattutto il suo saggio di futurologia “Il medioevo prossimo venturo”, che all’epoca della sua uscita divenne rapidamente un best-seller. La divulgazione è certamente un  punto che lo accomuna a Malvaldi. Come scrittore, Vacca ha pubblicato moltissimi romanzi e racconti, spesso venati di umorismo e con risvolti satirici. Ricordiamo la sua serie di romanzi thriller aventi a protagonista il matematico/investigatore Philip Quartara come “Greggio e pericoloso” e “Dio e il computer”. Personalmente però io preferisco le sue non moltissime opere di fantascienza, tra cui ricordo “Il robot e il minotauro”, “La morte di Megalopoli”, “Carezzate con terrore la testa dei vostri figli” e le storie del bizzarro paese di “Perengana”, dove tutto funziona al contrario e nel quale non è difficile riconoscere il nostro Bel Paese. E questo è un altro punto di contatto con Malvaldi: l’umorismo e la satira.

In questo breve saggio del 2012 i due scrittori, alternandosi nei vari capitoli, hanno unito le loro forze per parlarci di:  vaccini, epidemie, catastrofi, paure (legate alle pestilenze) e verità (non sempre comunemente accettate). Così recita il sottotitolo. Ma già il titolo è venato dell’umorismo tipico dei due autori perché parla di una “Pillola del Giorno Prima”, alludendo alla possibilità di prevenire il contagio così come un altro tipo di pillola (del giorno dopo) previene gravidanze indesiderate. E la copertina non è da meno: in un simpatico collage si vedono diagrammi statistici di epidemiologia assieme alla maschera a becco degli antichi medici della peste, oppure una valanga di pillole e capsule che fuoriescono da una cornucopia fatta di biglietti da 20 dollari arrotolati.

È possibile parlare di argomenti così seri e talvolta francamente spaventosi con tono leggero e umoristico? Io rispondo che è possibile a patto di ricorre al metodo asimoviano. E devo dire che la maniera di esporre gli argomenti scientifici nel testo ricorda moltissimo le opere divulgative del grande Isaac Asimov il quale, non dimentichiamolo, ha pubblicato praticamente un’opera di divulgazione per ogni opera di fantasia da lui scritta nel campo della fantascienza. È una metodica che prevede, per ogni capitolo, di esporre dei dati rigorosamente scientifici e documentati, ma esposti nella maniera più chiara e comprensibile possibile, in modo che chiunque possa comprenderli. Queste nozioni vengono affiancate da esempi tratti dalla storia o dalla cronaca, da riferimenti alla vita quotidiana dell’autore e da citazioni di opere narrative, che possono fungere da accattivante esempio oppure indurre a ulteriori approfondimenti (con un amplissimo spettro che va dal poeta romanesco Giuseppe Gioacchino Belli all’autore di thriller spionistici Tom Clancy). Alcuni titoli dei vari capitoli possono servire a dare un’idea dei contenuti. “Storie di epidemie, disastri, previsioni, rimedi timori, panico” (di Vacca), “La madre delle paure (ignoranza) / la figlia delle previsioni (conoscenza)” (di Vacca), “I generici – mai generalizzare” (di Malvaldi).

In quanto medico, confesso di essere innamorato di opere del genere e vorrei che se pubblicassero di più, per migliorare le conoscenze che la popolazione ha dei problemi medici del giorno d’oggi. In quanto scrittore (anche se non al loro livello) devo inoltre ammettere di aver provato molta soddisfazione nel vedere che molte delle idee e degli esempi storici, da me riportati nel mio saggio del 2016 “Da Frankenstein a Star Trek”, si ritrovano anche in questo libro (sebbene nessuno di noi avesse avuto contatti in precedenza; ho scoperto quest’opera solo da pochi giorni: segno evidente che la scienza, quella vera, è una sola e uguale per tutti).

Il libro è ahimè da tempo esaurito, ma l’attuale pandemia ha consigliato gli autori di aggiornarlo e riproporlo e dunque presto potremmo ritrovarlo in libreria in una nuova edizione. Lo consiglio caldamente: la lettura è scorrevole, le cose che si imparano sono importanti e l’abilità dei due autori non delude mai.

Franco Piccinini – marzo 2020

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