Katherine Marsh, L'amico nascosto


Quella di questo mese è una storia molto bella che mi ha interessata ed emozionata fin dall’inizio; 436 pagine che ho letto tutte di un fiato, un racconto di un’amicizia speciale e profonda tra due ragazzi quasi coetanei che provengono da culture e vite diverse.

Max di 13 anni è americano e con la famiglia deve trascorrere un anno a Bruxelles. Trova molta difficoltà nella scuola di lingua francese che frequenta, non riesce a integrarsi con i compagni salvo solo con Farah, una ragazza nata a Bruxelles ma di origini marocchine e che lo aiuta nei compiti.

Ahmed viveva ad Aleppo in Siria ed è scappato, insieme a suo padre, dalla guerra e dalla devastazione. Sua mamma e le sorelline sono morte sotto i bombardamenti. Durante la traversata del Mediterraneo, per raggiungere l’Europa, perde il padre nel corso di una tempesta. Arrivato a Bruxelles, risiede nel campo per i rifugiati che sarà presto chiuso dalle autorità. Ahmed dovrà vivere in un centro di accoglienza per minori non accompagnati ma lui non vuole andarci così scappa dal campo e trova rifugio nella cantina della casa di Max. Dopo alcuni mesi che vive nascosto, Max lo scopre e, passata l’iniziale diffidenza, stringono un forte legame di amicizia, che infonde loro speranza e forza. Entrambi, anche se in modo diverso, si sentono soli e sono lontani dalla propria patria, entrambi desiderano vivere con serenità la propria gioventù. Sono giorni terribili per Bruxelles e per l’Europa sotto attacco da parte dei terroristi con gli attentati al Rataplan e all’aeroporto di Bruxelles. La caccia ai responsabili è a tappeto e ogni musulmano è guardato con sospetto. Ma Marx e Ahmed rimangono sempre uniti, la loro amicizia non viene intaccata, anzi diventa ancora più forte e Max continua a proteggere e a nascondere con grande coraggio Ahmed.

Ad arricchire questa coinvolgente e delicata storia, intorno a Ahmed e Max ruotano altri personaggi come i genitori di Max (aperti e illuminati), la sorella Claire, il compagno di scuola Oscar inizialmente ostile a Max, un solerte ispettore di polizia.

Un racconto dei nostri giorni, avventuroso e pieno di altruismo e dolcezza, per imparare il valore dell’accoglienza e dell’accettazione dell’altro senza schemi e pregiudizi, senza muri. Per restare umani.

Nel leggere questo libro mi è venuta in mente la famosa frase tratta da Il Piccolo Principe di Antoine De Saint–Exupéry: “Non si vede che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”.

Un libro che fa riflettere, da non perdere. Adatto a ragazzi e adulti.

Antonella Dal Grande

 

[Katherine Marsh, L'amico nascosto, Rizzoli, 2018]


Antonella Dal Grande, Laureata in Scienze Politiche all'Università la Sapienza di Roma, attualmente lavora presso il Ministero della Pubblica Istruzione. Collabora da anni con le biblioteche, in particolare con la Biblioteca Bonetta di Pavia, nell'organizzazione di eventi per la promozione del libro e la lettura.

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