Un libro in onore di Monsignor Poma


Questo libro, curato da don Michele Mosa, raccoglie, in occasione dell’ottantunesimo compleanno di Monsignor Gianfranco Poma, diversi scritti in suo onore. Alla prefazione di Alessandro Repossi, direttore del settimanale diocesano di Pavia “Il Ticino” (Un prete aperto al dialogo e il sogno di una Chiesa ‘aperta’) seguono interventi di Corrado Sanguineti, Vescovo di Pavia (La parola di Dio nella vita del prete), di Walter Minella, già docente di filosofia e storia (Su fede e scienza nell’età moderna), di Maurizio Abbà, pastore della chiesa evangelica valdese di Pavia (Spunti per un bloc notes ecumenico), di Michele Mosa, prete di Pavia, delegato per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Lombardia (tre interventi: Nel segno della fraternità: Primo Mazzolari “legge” Charles de Foucauld, Per non morire schiacciati dal “basto oscuro e invisibile” della storia, Tra leggenda e storia il volto di San Siro) e di Marco Navoni, Direttore della Biblioteca Ambrosiana (San Siro e Pavia: da “padre” a “patrono”). L’appendice, a cura di Susanna Cantù (San Siro nell’arte: viaggio in Pavia per immagini) contiene una “breve panoramica artistica riguardo l’iconografia di San Siro nella Diocesi di Pavia”, accompagnata da un accurato commento che di ogni immagine individua le caratteristiche precipue, indica la collocazione nelle chiese di Pavia e offre la bibliografia di riferimento. Il titolo Non bisogna avere paura allude a una delle massime preferite di don Gianfranco, che indica insieme il suo atteggiamento verso la chiesa (il rifiuto dell’arroccamento, della chiusura autoreferenziale) e verso la vita: un atteggiamento che don Gianfranco coltiva da sempre, memore del Concilio Vaticano II, e che con papa Francesco ha trovato una energica riproposizione ai massimi livelli della Chiesa. La copertina riproduce due mani aperte verso l’alto, sopra le quali spicca il volo una colomba bianca con un rametto d’ulivo nel becco; alla sinistra la mezzaluna islamica, a destra la croce: si potrebbe definire questa scena una rappresentazione simbolica della dichiarazione congiunta firmata il 4 febbraio 2019 da papa Francesco e dal Grande Imam di Al Ahzar, il Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.

Già dal titolo di queste comunicazioni, che tutte in vario modo si rifanno a questioni su cui il dedicatario degli scritti ha lungamente meditato, si potrà intuire quale sia la grandezza intellettuale di monsignor Poma. Ma questa è soltanto una parte della sua personalità, certo non l’unica e forse nemmeno quella decisiva. Perché tutte le persone che hanno avuto il piacere di conoscerlo sono state colpite dalla sua straordinaria disponibilità all’ascolto, dalla grande generosità umana che si irradiava verso l’interlocutore, conosciuto o sconosciuto, di età, retroterra culturale, esperienza del mondo diverse: la donna del popolo, con cui don Gianfranco parlava in dialetto, l’intellettuale, con cui poteva discutere di etimologie greche ed ebraiche, il confratello nel sacerdozio, con cui parlava di problemi della chiesa (internazionale, nazionale e locale)… Voglio dare un piccolo esempio personale della sua generosità: sto raccogliendo le lettere che ho inviato nel corso di decenni alla Provincia pavese, il quotidiano locale. A chi ho chiesto la prefazione? A don Gianfranco, che me l’ha immediatamente accordata.

Non vorrei però dare un’immagine oleografica del nostro amico monsignore: anche lui, come tutti, ha i suoi difetti. Io per esempio gli ho sempre rimproverato di non avere raccolto pubblicamente e in modo organico le perle che profondeva nelle sue conversazioni private, e che quindi potevano arricchire solo i suoi amici o i suoi ascoltatori diretti, non un più largo pubblico di lettori. Avrebbe potuto, ma una sorta di ritrosia lo ha sempre bloccato.

Nel momento in cui scrivo don Gianfranco è ricoverato in rianimazione al Policlinico di Pavia. A lui va il nostro pensiero, il nostro augurio e, per chi è credente, la preghiera – comunque la nostra gratitudine. Grazie di tutto, don Gianfranco.

Pavia, 10 dicembre 2019

m.g.

[AA.VV., Non bisogna avere paura, a cura di Michele Mosa, Pavia 2019, 10 euro]
Disponibile nelle migliori librerie cittadine, il libro è stato presentato lunedì 16 dicembre 2019 alle ore 18 alla libreria Delfino di Pavia.

 


 

Marta Ghezzi - autrice di questa recensione - è pensionata, scrittrice, già dirigente dei servizi sociali nel Comune di Pavia e impegnata come volontaria in movimenti eco femministi per il dialogo interreligioso e interculturale. Ha al suo attivo oltre 16 pubblicazioni. E’ amante della letteratura – narrativa, poetica, saggistica -, con particolare interesse per la teologia femminista.

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