Un affascinante viaggio scientifico attraverso la complessità


Il libro di Giorgio Parisi In un volo di storni. Le meraviglie dei sistemi complessi è un libro sapiente. Ti incuriosisce fin dal primo capitolo, dedicato alla ricerca - condotta a Roma tra il 2003 e il 2006 - sul volo degli storni. Alcuni riferimenti a questa ricerca erano circolati come informazione giornalistica collegata all'attribuzione del Nobel a Parisi e parevano parte di una strategia di svalutazione della scienza: “ecco cosa ricercano gli scienziati con i nostri soldi... e ricevono pure il Nobel!”. Parisi - in modo semplice - ci porta subito al centro della ricerca, che parte da una domanda (“come è possibile?”), suscitata dall'osservare il volo degli storni, che nei cieli di Roma si muovono casualmente e nello stesso tempo ordinatamente, senza scontrarsi nelle loro evoluzioni di massa. Da questa domanda nasce la necessità di acquisire i dati sul loro volo, per poterli studiare con metodi statistici. Il capitolo si sofferma sulle modalità di disporre e acquisire le immagini fotografiche in sequenze ravvicinate in millesimi di secondo (con gli strumenti ancora imprecisi del tempo), sulla disposizione delle macchine stesse per acquisire una immagine tridimensionale dello stormo di storni in volo, sull’acquisizione e sistemazioni dei dati. A partire da questa mole di dati, vanno poi individuate le strutture matematiche capaci di rappresentare l'evento studiato. Osservazione, semplificazione, matematizzazione, esperimento: il percorso indicato da Galileo all'origine del metodo scientifico.

Parisi ci proietta poi nella storia della fisica alla Sapienza: qui troviamo un intreccio fra grandi intelligenze, scarse risorse economiche, strumentazioni tecniche in lenta evoluzione (dal regolo calcolatore alla calcolatrice elettrica, dai calcolatori a schede perforate fino ai grandi calcolatori). In questo contesto l’autore approfondisce il senso della ricerca sugli storni collegandola, in due lunghi capitoli tra loro connessi, al concetto di passaggio di fase: è ciò che osserviamo quotidianamente quando l'acqua congela o evapora cambiando stato. Da queste ricerche si passa al tema del disordine che caratterizza la ricerca sulle particelle elementari e alla fisica quantistica. Interessante in questi capitoli è la capacità di Parisi di portarci dentro tematiche complesse facendoci vedere il percorso senza semplificazioni banalizzanti e facendoci invece comprendere la necessità di ricorrere a modelli matematici complessi, adatti a comprendere in senso fisico quanto studiato, senza mai trascurare la necessità di confrontarsi e misurarsi con i risultati sperimentali. Molto interessante è la descrizione del lungo e paziente lavoro preparatorio di ricerca ed appropriazione dei risultati della letteratura scientifica intorno al tema oggetto dell'indagine, per delimitarne limiti e confini. Dal libro emerge quindi una intelligenza  curiosa, appassionata, colta.

Nei capitoli successivi - più discorsivi e meno complessi - si approfondiscono i temi della metodologia scientifica. Qui si evidenziano attenzione epistemologica e articolate e ricche competenze professionali sia sul versante teorico e fisico matematico che su quello sperimentale. Il tutto è colorato da una ironica consapevolezza dei propri 'limiti'.

Un sapore più politico hanno gli ultimi capitoli, in cui l’autore riflette sull’utilità della scienza, della ricerca, dell'istruzione e sulla necessità di finanziamenti costanti (che sarebbero possibili riducendo le spese militari e che andrebbero erogati senza chiedere sempre e solo risultati a breve termine). Giorgio Parisi qui cita Feynman: “la scienza è come il sesso, ha anche delle conseguenze pratiche, ma non è questo il motivo per cui la facciamo” e Faraday, il quale - impegnato nella ricerca sull’elettromagnetismo – a un ministro che gli chiedeva se l’elettricità avrebbe mai potuto avere una qualche utilità pratica rispose: “Al momento non saprei, ma è assai probabile che in futuro ci metterete una tassa sopra”.

Infine appaiono molto stimolanti le osservazioni sull'intrecciarsi di fisica e biologia, sulla nascita delle idee e sull’intuizione, così come le riflessioni sulla validità intellettuale dell’arte e della letteratura e sul ruolo delle metafore. Con l'avvertimento a non esagerare: Parisi ricorda a questo proposito il provocatorio articolo del fisico Alan Sokal “Violare le frontiere: verso un’ermeneutica trasformatrice della gravità quantistica”*, che – con largo uso di metafore e formulazioni fisiche inconsistenti - faceva la parodia del linguaggio decostruttivo, ma che venne accettato da Social Text (rivista edita da una prestigiosa università americana), come innovativo contributo scientifico...

* Transgressing the Boundaries: Towards a Transformative Hermeneutics of Quantum Gravity” - cfr. https://en.wikipedia.org/wiki/Sokal_affair

m.c.


[Giorgio PARISI, In un volo di storni. Le meraviglie dei sistemi complessi, Rizzoli, Milano 2021, pp. 128, euro 14]


Maurizio Cardinetti - curatore di questa scheda - è stato insegnante di filosofia e storia, dirigente scolastico e collaboratore con la cattedra di Storia della Fisica a Pavia.

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